La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell'umanità. Una storia italiana

Biblioteca Amilcar Cabral - Via san Mamolo, 24, Bologna - Giovedì 19 marzo 2015 ore 17,30

Presentazione del libro

La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell'umanità.
Una storia italiana

(Mimesis, 2014)

di Massimiliano Santi

Introduzione di Angelo Del Boca

Ne parlano con l'autore

Paolo Bertella Farnetti, Università di Modena e Reggio Emilia

Gianni Dore, Università di Venezia

   Questa è la storia del monumento noto ai romani come obelisco di Axum, una stele funeraria di "granito bigio africano", proveniente dagli altopiani etiopici, dall'antica città di Axum,

Dopo la fine della guerra di occupazione italiana e la proclamazione dell'impero, il monumento fu prelevato e trasportato, tra grandi difficoltà, da Axum a Massaua, sul Mar Rosso; di lì raggiunse l'Italia via mare e fu ricomposto nella Capitale, al Circo Massimo, e inaugurato il 31 ottobre 1937, come splendida preda di guerra.

Il trattato di pace del 1947 prevedeva per l'Italia l'obbligo di restituire, entro diciotto mesi, tutte le opere d'arte, appartenenti all'Etiopia o ai suoi cittadini e portati in Italia dopo il 3 ottobre 1935.

La restituzione della stele di Axum, sostenuta a partire dagli anni Novanta, oltre che dalla mobilitazione etiopica, anche da una campagna internazionale, si è perfezionata il 25 aprile 2005, con un lungo e travagliato percorso diplomatico, spesso condizionato da omissioni e reticenze politiche, oltre che da vere o presunte difficoltà tecniche e finanziarie.

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